Aprile 2015 – Tre giorni a Torino

I gitanti

TORINO, OSTENSIONE DELLA SACRA SINDONE E LE TERRE DI DON BOSCO, 18-20 APRILE 2015…PROGRAMMA

1° GIORNO 18 APRILE : Jesolo – Varago Treviso – TORINO
Partenza da Jesolo alle 05,30. Arrivo a Castelnuovo don Bosco. Pranzo in ristorante del Centro Salesiani; nel pomeriggio inizio visita al luogo di nascita di Giovanni Bosco: nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco). La sua fu una famiglia di poveri contadini. Rimase orfano del papà, Francesco, a soli due anni. Sua madre, Margherita, lo tirò su con tenerezza ed energia. Gli insegnò a lavorare la terra e a vedere Dio dietro la bellezza del cielo, l’abbondanza del raccolto, il temporale che schiantava le viti. Mamma Margherita, nella chiesa, aveva imparato a pregare e lo insegnava ai suoi figli. Per Giovanni pregare voleva dire parlare con Dio in ginocchio sul pavimento della cucina, pensare a lui seduto sull’erba del prato, fissando lo sguardo al cielo. Da sua madre, Giovanni imparò a vedere Dio anche nella faccia degli altri, dei più poveri: nella faccia dei miseri che l’inverno venivano a bussare alla porta della loro casetta e ai quali Margherita rattoppava le scarpacce e dava un brodo caldo. Trasferimento quindi al centro Valdocco Casa Madre dei Salesiani (SDB), perché qui Don Bosco ha iniziato la sua opera per i giovani, prima per quelli di Torino e poi attraverso i suoi Figli e Figlie (la Famiglia Salesiana) per la gioventù 
di tutto il mondo. Qui è anche la memoria storica dei Salesiani di Don Bosco; qui si trovano i principali ricordi della loro origine. Tra questi il Santuario di Maria Ausiliatrice. Nel tardo pomeriggio trasferimento in hotel a Torino per la cena ed il pernottamento.

2° GIORNO 19 APRILE : TORINO
Dopo la prima colazione, incontro con la guida e visita di Torino, ben nota per i suoi musei, le gallerie, la sua insigne università (del 1404), le numerose istituzioni di cui è sede. La topografia e l’aspetto della città hanno una loro impronta caratteristica, dovuta al radicale riassetto urbanistico che i Savoia vi promossero a partire dal XVI sec. Numerosi gli edifici del tardo Rinascimento, dell’epoca barocca e neoclassica. Visita al Palazzo Reale, ora museo e dove è custodita la Sacra Sindone, palazzo Madama e Carignano, Mole Antonelliana, Parco del Valentino. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita guidata a La Venaria Reale. Si tratta di un complesso dal fascino straordinario, caratterizzato da: il Borgo antico cittadino, scrigno di eventi e di vicissitudini storiche, l’imponente Reggia barocca dalle strepitose architetture, con i suoi vasti e magnifici giardini e il Parco de la Mandria, dove vivono liberamente specie di animali selvatici e domestici. In serata spettacolo delle Fontane con luci e suoni. Rientro in Hotel per la cena ed il pernottamento.

3° GIORNO 20 APRILE : TORINO – TREVISOVARAGOJESOLO
Dopo la prima colazione, visita alla Sacra Sindone. Tempo permettendo, visita di Superga ricordata per il tragico disastro aereo che nel 1949 costò la vita di tutta la squadra del Torino calcio; pranzo in ristorante. Nel pomeriggio partenza per il rientro.

ED ECCO COM’È ANDATA!

Sabato 18 aprile. Di buon mattino l’U.N.I.Vo.C, il M.A.C e U.I.C.I. di Treviso partono per Torino, non siamo in molti, siamo in 23, ma speriamo nel detto “ pochi ma boni”. Il viaggio prosegue bene fino alle 11:00, a quell’ ora telefono al ristorante per la conferma del pranzo ma mi rispondono che non è stato prenotato, ahimè cominciamo bene. Fatta qualche telefonata scopriamo il malinteso, c’ erano due nomi diversi, tutto risolto. Il pranzo ( ottimo e abbondante) lo facciamo a Castelnuovo vicino a dove nacque Don Bosco. Finito il pranzo ci inviamo nel luogo dove è nato Don Bosco, ci sta aspettando una guida, con molto timore mi chiede come può comportarsi e spiegare a un gruppo di non vedenti non essendosi mai trovato in quella situazione, lo tranquillizzo dicendogli di essere più chiaro possibile nei particolari, finito il giro si è dimostrato una brava guida ringraziandoci per l’ esperienza. Risaliamo in pullman con destinazione Valdocco nella casa madre dei Salesiani ad attenderci due guide una è non vedente, ci accompagnano nella visita e dobbiamo dire che la guida non vedente è veramente eccezionale, ci racconta le cose con il cuore, con una grande preparazione. Mentre facciamo il giro di visita arriva un temporale, pioggia e grandine, finita la visita finisce anche la pioggia, usciamo e ripartiamo destinazione Torino in hotel dove ceneremo e pernotteremo. Arriviamo nel viale dell’ hotel Cascina Marchesa, stupendo, costruita nel XVI secolo e ampliata nel XVIII secolo dal Governatore di Torino Marchese Tana di Entracque e di Verolengo, la “Cascina Marchesa” è stata completamente recuperata e restaurata nel 2012 dal Comune di Torino, ceniamo 
e stanchi pernottiamo..

Domenica 19. Dopo la colazione arriva la guida e partiamo per la visita di Torino, prima tappa la Molle Antonelliana, con l’ ascensore arriviamo sopra la cupola, un panorama bellissimo, la guida ci spiega tutti i particolari che vediamo da lassù, poi scendiamo e ci inviamo nella chiesa della Madonna Annunziata dove partecipiamo alla Santa Messa cantata in latino, non potevamo trovare di meglio. Proseguiamo per il giro fra palazzi del tardo Rinascimento, dell’ epoca barocca e neo classica, fino a 
raggiungere il ristorante per il pranzo. Pranzo abbastanza veloce perché i tempi sono piuttosto stretti. Nel pomeriggio visita sempre guidata di La Venaria Reale caratterizzata dal Borgo antico cittadino scrigno di eventi e di vicissitudini storiche, l’ imponente Reggia Barocca dalle strepitose architetture, con i suoi vasti e magnifici giardini. Finito il giro la guida se ne và e noi attendiamo per circa un’ oretta per il spettacolo delle Fontane con luci e musiche, le luci non si vedevano ma lo spettacolo è stato bellissimo. Rientro in hotel per cena e pernottamento.

Lunedì 20. Ci alziamo di buon’ora perché alle 8 dobbiamo partire per la visita alla Sacra Sindone, il vero motivo di questa gita. Come sempre precisi negli orari partiamo, arriviamo verso le 8:40 e ci inviamo a piedi lungo il percorso, a un certo punto ci fermano e ci danno un volontario per la carrozzina che abbiamo per l’ accompagnamento di una signora di quasi 90 anni, dicono che ci deve essere uno di loro. Dopo quasi 800 metri di percorso ci fermiamo, c’è la Sindone in rilievo per non vedenti, ci mettiamo in coda e due persone volontarie preparate incominciano a far toccare e spiegare tutti i particolari: dalle ossa rotte, il naso rotto, I zigomi del viso gonfi, il cuore ingrossato con il segno trafitto dalla punta della lancia, dal sangue sulla barba sul viso provocato dal casco di chiodi che gli avevano messo sul capo, I polsi e i piedi con il segno dei chiodi le ginocchia spezzate, la sua magrezza fisica che ci fa capire la sofferenza che ha patito. Amano amano che finivano entravano altri, notavo che quando uscivano avevano 
gli occhi bagnati. Mentre loro toccavano la Sindone io ho accompagnato un gruppetto di ipovedenti e vedenti a vedere la Sacra Sindone, si entrava a gruppi, quando eravamo davanti cera una persona che spiegava, siamo rimasti in raccoglimento per 4/5 minuti davanti al telo. Ci siamo riuniti all’ uscita che erano le 11:30 rendendoci conto che non potevamo andare a visitare Superga siamo rientrati per il pranzo. Per strada il gestore dell’ hotel mi chiama dicendomi se poteva farci una sorpresa visto che siamo un gruppo che non si è mai lamentato ne delle cene ne del pernottamento e questo succede di rado. Arrivati ci sediamo a tavola e incominciano a portare diversi piatti di antipasti misti, c’è di tutto, possiamo dire che erravamo quasi a posto, poi arriva il primo, il secondo, il sorbetto e poi per festeggiare i 60 anni di Antonio ci portano 
la torta con la scritta di buon compleanno e lo spumante. Alle 15:00 si parte per il ritorno, dopo un po’ incominciamo a parlare per microfono dei prossimi appuntamenti, io avendo il microfono in mano ho cominciato a chiedere che esperienza hanno avuto i non vedenti nel toccare la Sindone, poche risposte e tante lacrime. Lascio che ognuno dentro di se porti il ricordo e le emozioni provate e incominciamo a cantare , arriva una telefonata, è un parente dei Zanibellato che chiede dove erravamo perché ci ha visto in televisione su TV 2000 alle 9 e 14 facendo vedere il nostro gruppo in fila per l’entrata dando la notizia del primo gruppo di non vedenti alla Sindone tridimensionale. Fatte un paio di fermate arriviamo a casa con tanta gioia, serenità e amicizia.

I gitanti
L'attesa per entrare a toccare la Sindone
La mole sentita con mano
I gitanti al completo

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