27 gennaio 2013 – Una domenica speciale

Domenica 27 gennaio, presso il castello di San Martino di Vittorio Veneto, come ogni anno in questo periodo, il MAC di Vittorio Veneto ha organizzato un incontro aperto a tutti i non vedenti e ai loro famigliari per festeggiare assieme il Carnevale.

Al castello di San Martino Vi si giunge tramite via Brevia, una stradina molto panoramica che attraversa piccoli borghi caratteristici e dalla piazza della Cattedrale di Ceneda sale sul colle di San Paolo. Il castello, che probabilmente risale al Quinto o Sesto secolo, mantiene ancora in alcuni punti il suo aspetto di fortezza medievale. E’ quassù tra queste storiche mura che ogni anno per festeggiare il Carnevale, gli amici del Mac Vittoriese organizzano una domenica assieme a tutti i non vedenti e ai loro famigliari. La giornata è stupenda e dalle  antiche mura che si affacciano a sud, verso Ceneda e più in la’ verso la pianura trevigiana,  il  panorama offre delle sensazioni piacevoli anche per chi non vede. Il Sole fa sentire il suo calore sulla pelle e tutt’attorno non si sente il rumore e l’odore del traffico. Dal bosco sottostante si percepisce il canto di qualche uccellino, il fruscìo delle foglie mosse dal leggero vento e, per chi come me proviene dalla città, l’insolito rumore di due picchi intenti con il loro becco a perforare i fusti degli alberi alla ricerca di chissà quale lecornìa. La suora che ci accompagna dice che talvolta il picchio, con la precisione di un compasso, traccia dei profondi cerchi anche nei balconi delle loro stanze. Ma sono già le 11 e ci affrettiamo perché la messa sta per iniziare. Qualche passo ed entriamo nella chiesetta del castello e seguiamo la funzione religiosa. Purtroppo, per gravi problemi di salute,  quest’anno sul pulpito non c’è più don Adriano che per anni è stato un punto di riferimento per noi non vedenti. Mi dispiace tantissimo. 

Verso le 12, all’interno del castello, prendiamo posto per il pranzo che quest’anno ci delizia con degli antipasti misti, con  un favoloso ed abbondante pasticcio, con della carne, della verdura e del purè di patate, frittelle, crostoli, vino, acqua e caffè. Ottimo, per chi vuole esagerare c’è anche il bis per ogni piatto. Tra i tavoli si parla di tutto, c’è allegria ed aria di festa e in più, come ogni anno, passa a salutarci il vescovo Corrado Pizziolo.

Una continua festa che prosegue con una ricca tombola che tra ambi, terni, quaterne, cinquine, tombole e tombolini, distribuisce premi per tutti. 

Assieme a noi avrebbe dovuto esserci  anche l’amico Duilio Cais ma proprio quella mattina gli è morto il fratello. Ora anche Duilio ci ha lasciato e ci mancherà tanto, soprattutto in queste feste che lui amava.

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