Linee orientative per la qualità della vita di persone anziane con gravi limitazioni della vista ospiti di strutture residenziali

Molte persone anziane ospiti di case di riposo soffrono di rilevanti problemi di vista con conseguenti complicazioni aggiuntive in un contesto di vita già denso di criticità esistenziali. La grave limitazione visiva o addirittura la cecità assoluta riducono non solo le possibilità di autonomia motoria ma rendono particolarmente complicata la soddisfazione dei bisogni di salute e la  partecipazione alla vita di comunità.

Tali criticità sono state segnalate all’UICI da parte di ciechi o ipovedenti aderenti all’associazione con la sollecitazione ad adoperarsi per la ricerca delle migliori soluzioni ai problemi evidenziati.

Per questa ragione, il Consiglio regionale Veneto dell’UICI ritiene opportuno rivolgere agli enti gestori di centri residenziali, l’invito a dare specifica attenzione alla condizione di ospiti con minorazioni visiva, al fine di rendere sicuro e nei limiti del possibile gradevole il loro soggiorno all’interno della struttura.

In questa prospettiva la scrivente Associazione non si limita a formulare appelli, ma si propone anche come interlocutore competente nel fornire indicazioni ed orientamenti, per apportare eventuali modifiche organizzative e introdurre appropriati presidi strutturali e tecnologici che consentano la migliore fruizione degli spazi e del tempo e diano efficienti risposte ai bisogni di interazione comunicativa e la promozione di interessi  culturali e spirituali.

Il benessere dell’ospite anziano non dipende solo dalla erogazione di prestazioni assistenziali, infermieristiche e riabilitative ma dalla effettiva possibilità di disporre di condizioni globali di vita che consentano la soddisfazione dei propri bisogni  informativi, culturali,relazionali e spirituali.

Con il presente documento l’UICI intende offrire un primo nucleo di possibili linee di intervento che prospettano  l’introduzione di appropriati sistemi tecnologici e l’adozione di adeguamenti organizzativi idonei  ad incontrare le aspettative delle persone non vedenti o ipovedenti.  L’UICI è altresì disponibile a collaborare con gli studi di progettazione e con i  responsabili dei sistemi di sicurezza nella ricerca delle soluzioni abitative ed operative adeguate ad elevati profili di  qualità  di vita delle persone ospiti.

Le stesse linee costituiranno la base per l’avvio di  un dialogo con i competenti uffici regionali allo scopo di valutare la possibilità di integrare i vigenti  standard regionali relativi alla configurazione strutturale, organizzativa e tecnologica delle strutture e dei servizi socio sanitari.

Indicazione generale

E’ essenziale che gli organismi preposti alla organizzazione e alla programmazione della vita di reparto riservino distinta considerazione ai ciechi assoluti e agli ipovedenti, evidenziando:

a)     i margini di autonomia consentito  o dal  visus residuo o da abilità integrative acquisite;

b)    il grado di conoscenza del braille (lettura/scrittura)

c)     la familiarità con speciali strumenti tiflologici ed  apparecchiature informatiche.

Nella fase di ingresso alla struttura residenziale è importante accompagnare la persona non vedente in un percorso di ambientamento finalizzato a rappresentare le regole di convivenza, i luoghi di interesse della vita quotidiana (camera, soggiorno, sala da pranzo, cappella, palestra,  giardino…), le modalità di relazione con gli operatori. Inoltre è sempre opportuno curare la presentazione della persona non vedente con le altre persone ospiti della struttura.

Aree di intervento

Assegnazione delle stanze

All’anziano minorato della vista dovrebbe essere assegnato un compagno di stanza che, con lui possa relazionarsi adeguatamente ed eventualmente aiutarlo in determinate situazioni, come: smarrimento di oggetti, piccoli problemi tecnici……. Quando ciò non fosse possibile, sarebbe opportuno che al non vedente venisse riservata una camera singola, in modo tale che egli possa organizzare gli spazi nella disposizione a lui più consona.

La fruizione autonoma dei locali e degli spazi.

Sulle porte di ogni locale di interesse personale o collettivo (camere, ambulatorio, soggiorno, sala da pranzo…) dovrebbero essere collocate tabelle in Braille o a lettura facilitata con l’indicazione del numero della stanza e delle funzioni a cui essa è adibita.

Ad ogni piano dovrebbe essere collocata una mappa tattile, che consenta all’ospite di rendersi conto della disposizione dei locali.

Sicurezze

I percorsi per l’accesso ai luoghi di vita (camere, locali di ritrovo, chiesa…) dovrebbero essere guidati da corrimano con la segnalazione tattile della presenza di eventuali corpi ingombranti od ostacoli di qualsiasi natura. In particolare è importante segnalare con congruo anticipo la presenza di vani scale che interrompono la linearità del corridoio.

I luoghi di vita :

–        sala da pranzo

In sala da pranzo si dovrebbe assegnare un posto facilmente individuabile per dare all’ospite la soddisfazione di raggiungerlo autonomamente.  A tavola è opportuno  avere compagni che siano in grado di esprimersi vocalmente per poter  rendere gradevole la refezione.

–        locali di soggiorno e di animazione

Sarebbe opportuno personalizzare mediante cuffie  wireless l’ascolto di programmi televisivi o di programmi  radiofonici con la relativa possibilità di sintonizzazione indipendente e prevedere la dotazione di un repertorio di cd di musica classica e moderna; pieces teatrali; film audio descritti …

–        Il giardino

Gli spazi esterni e le pertinenze, riservati agli ospiti, dovrebbero essere dotati di segnali tattiloplantari funzionali ad indicare i possibili percorsi e i punti di interesse quali panchine o possibili ostacoli con l’obiettivo di  permettere alla persona non vedente di poter  passeggiare anche in autonomia.

Tecnologia informatica

La persona ospite può accedere all’utilizzo di pc dotati di congegni per la  sintesi vocale o con programmi integrativi per la video scrittura-lettura ingranditi. Ogni pc, inoltre, dovrebbe essere collegato con una linea ADSL, con apparecchio per lo scanner, una stampante ed un personale indirizzo E-mail..

L’interesse per la lettura può trovare adeguata risposta in un lettore audio MP3. La struttura potrebbe favorire il collegamento con centri di distribuzione di cd contenenti testi registrati (Libro parlato) oppure facilitando l’accesso a servizi di lettura on line.

Il telefonino completo di sintesi vocale è un valido ausilio per consentire alla persona di superare la percezione di isolamento e di continuare a mantenere i legami con il mondo esterno.

Ausili utili per l’autonomia.

Il non vedente utilizza normalmente il bastone bianco per sentirsi più sicuro nella deambulazione e percepire con facilità i percorsi podotattili; il bastone deve essere usato con attenzione nei corridoi di reparto.

Cultura e tempo libero

La struttura può, avvalendosi anche della consulenza dell’UICI,  procurare agli ospiti

–         periodici culturali  e  stampa associativa in versione braille e su CD mp3.

–        favorire incontri con altre persone cieche per momenti di festa e/o soggiorni estivi per la condivisione delle esperienze;

–        a mero titolo esemplificativo esistono carte da gioco con segnografia Braille e cartelle per la tombola a rilievo.

Luoghi di culto

L’accesso alla chiesa dovrebbe essere favorito da opportune tabelle segnaletiche. La partecipazione alle celebrazioni liturgiche può essere agevolata con i testi sacri trascritti in braille o con apparecchi ingranditori che favoriscano la lettura di testi in nero.

Attività di riabilitazione

La piena e gratificante fruibilità degli spazi  richiede la proposizione di  percorsi addestrativi finalizzati a far conoscere l’ambiente nella sua configurazione strutturale, organizzativa ed operativa. E’ una modalità che favorisce l’integrazione e l’adattamento ambientale  della persona non vedente e contribuisce a rendere effettiva la personale autonomia motoria e relazionale.

Attività di animazione

La partecipazione ad attività ricreative, animative e culturali favorisce l’adattamento della persona non vedente alla vita di residenzialità. Per questa ragione la progettazione delle attività dovrebbe comprendere forme e strategie che rispondano alle esigenze comunicative e relazionali di persone con criticità visive.

Formazione


La formazione degli operatori rappresenta la condizione necessaria per riconoscere la specificità dei bisogni delle persone cieche e creare un ambiente inclusivo.

A questo scopo l’UICI mette a disposizione i propri esperti per sviluppare programmi di formazione rivolta a tutti gli operatori e in particolare agli operatori socio sanitari e agli educatori.

Gli obiettivi formativi riguardano la conoscenza delle implicazioni psicologiche e sociali connesse a criticità visive, le modalità di relazione e l’approccio agli ausili  ed ai ritrovati che la tecnologia mette a disposizione dei non vedenti.

Dato numerico

E’ stimabile che approssimativamente il numero degli anziani non vedenti ospiti delle strutture residenziali venete si aggiri intorno alle 180/190 unità.

Il Presidente

dott. Mario Girardi


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